I vigneti marchigiani sono sempre più green.
Oltre 6mila ettari dedicati al biologico, 132 cantine che nell’ultima vendemmia hanno prodotto quasi 163mila ettolitri di vino bio per un potenziale di oltre 21 milioni di bottiglie da 0,75l.
Secondo un’analisi dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), le Marche sono uno dei principali hub sostenibili in Italia, con un’incidenza sul vigneto che raggiunge una quota percentuale altissima (35,6%), seconda nel Belpaese solo alla Calabria (39%) e che di fatto doppia anche la media nazionale che si arresta al 17,5%. Una propensione verde registrata anche dalla recente costituzione del distretto biologico unico della Regione che punta a sviluppare la più grande area europea attenta allo sviluppo di una pratica sostenibile e alla salute dei consumatori.
Ad oggi sono oltre 2.200 aziende che hanno aderito al distretto, per una superficie agricola utile (SAU) di circa 79mila ettari già coltivata a biologico e di circa 19mila ettari in conversione.
Tra gli obiettivi, incrementare la superficie agricola utile (SAU) biologica, potenziare la ricerca, la sperimentazione e la formazione nel settore per migliorare la qualità e la produttività delle coltivazioni oltre a favorire e consolidare le filiere del biologico di prodotto e di territorio.